21Shares : Come già accaduto in passato, agosto è stato un mese fiacco per gli asset più rischiosi, con criptovalute e azioni che sono state duramente colpite dagli eventi che si sono verificati nella prima settimana del mese scorso
A cura di Adrian Fritz, Head of Research di 21Shares
– in primis l’andamento dei tassi d’interesse in Giappone e il peggioramento del quadro geopolitico – che hanno indicato un mercato in condizioni piuttosto turbolente. La fase di ripresa che è seguita ha presentato le caratteristiche che ci aspettavamo, sostenuta dai dati macroeconomici positivi che hanno reso sempre più probabile un taglio dei tassi d’interesse nel mese di settembre.
L’annuncio del taglio dei tassi è stato dato esplicitamente dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, durante l’ultimo Jackson Hole, asserendo proprio che i dati segnalano che è giunto il momento, anche se ci sono dei parametri, come il Personal Consumption Expenditure (PCE) che ha fatto registrare un +0,2% a luglio, che ci spingono a mantenere alta l’attenzione, ricordandoci che non siamo ancora del tutto fuori dal problema dell’inflazione. Tuttavia, la Fed si avvicina al FOMC del 18 settembre con un rapporto posizioni lavorative scoperte/disoccupazione tornato ai livelli precedenti alla pandemia, il che la dovrebbe convincere a non intervenire più sul mercato del lavoro e a procedere con un allentamento della politica monetaria.
Ma cosa comporta il ritorno a posizioni meno aggressive per le criptovalute? In generale, un taglio dei tassi è sempre un evento favorevole per le asset class più rischiose, che possono trarre vantaggio dal costo minore dell’indebitamento e dalla maggiore propensione al rischio degli investitori che questo comporta. Per rendersene conto, basta osservare cosa è accaduto nel marzo del 2020, quando la Fed tagliò i tassi di 150 punti base. In quella circostanza, l’intero mercato cripto crebbe del 450% nella restante parte dell’anno e, nello stesso arco temporale, il Bitcoin registrò un +250%.
Pertanto, è normale che gli investitori in BTC stiano aspettando questa manovra con impazienza (anche se si prevede una riduzione di soli 25 punti base), viste le performance deludenti di agosto che hanno portato la criptovaluta a cedere il 9% del suo valore, attestandosi attorno ai 59mila dollari. Tuttavia, noi di 21Shares siamo profondamente convinti che il futuro andamento dell’asset non dipenderà solo dalla Fed o da altri player esterni, ma potrà contare anche su sviluppi chiave che stanno interessando il network. Il primo è sicuramente Nakamoto, ovvero l’upgrade a cui si sta sottoponendo Stacks per rendere Bitcoin ancora più scalabile, in quanto le permetterà di gestire smart contract e dApp su un layer separato, aumentando il numero di transazioni, ma senza congestionare il network. Un secondo sviluppo fondamentale è il lancio di Babylon Chain, che permette a chi detiene risorse inattive su Bitcoin di poterle sfruttare su sistemi Proof-of-Stake come Ethereum, generando una maggiore domanda di BTC e aumentandone di conseguenza la redditività.
Questi e altri sviluppi concorrono tutti al medesimo scopo: trasformare le vecchie blockchain dotandole di funzionalità che vadano oltre al mero sistema di pagamento; uno scopo che numerosi investitori sembrano voler sostenere. Infatti, nonostante i risultati non proprio brillanti di agosto, i detentori di lungo termine di BTC mostrano una fiducia crescente, come testimonia l’accumulo di ben 8 milioni di dollari in BTC nel solo mese di agosto. Questo sembra anche anticipare buone performance per il quarto trimestre, sostenute anche da un miglioramento del quadro macroeconomico e dalle elezioni negli Stati Uniti, che di solito sono un catalizzatore per gli asset risk-on.
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Fonte: ETFWorld.it
